Settimana 26 marzo - 1 aprile 2023
A noi, che conosciamo la fragile precarietà dell’esistenza, oggi Gesù si presenta come colui che possiede e dona la vita. Riportando alla vita l’amico Lazzaro, egli prefigura e anticipa la sua imminente passione, morte e risurrezione e rivela la vita piena e felice che il Padre prepara per noi.
Cristo Gesù, vita nuova di chi credere
Il sepolcro da cui Dio fa uscire il suo popolo in esilio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri», con la promessa di ricondurlo nella sua terra (I Lettura), e la tomba da cui Gesù richiama Lazzaro alla vita (Vangelo), sono immagini dell’immersione nell’acqua del battesimo. Immergendosi nell’acqua, coloro che ricevevano il battesimo scendevano simbolicamente nel sepolcro, dove deponevano l’uomo vecchio, quello dominato dalla “carne”, cioè dal peccato (II Lettura). «Lazzaro, vieni fuori!»: l’uscita di Lazzaro dal sepolcro diventa l’immagine del battezzato che risale dall’acqua del battesimo, risorto a una vita nuova. Lazzaro è chiamato per nome, e anche tu nel battesimo hai ricevuto un nome, perché la salvezza ti coinvolge personalmente: sei tu che oggi esci dal sepolcro, che passi dalla schiavitù del peccato alla dignità di fi- glio di Dio, dal dominio della morte alla vita scaturita dalla risurrezione di Cristo: «Io sono la risurrezione e la vita... Chiunque vive e crede in me non morirà in eterno». E tutto questo avviene ora, nel tuo presente, nell’oggi della tua fede: «Credi questo?... Sì, o Signore, io credo».
Calendario liturgico
27 Lunedì - Con te, Signore, non temo alcun male. Non l'adultera, ma Gesù è il vero accusato, che però non cade nell’insidia e svela come tutti abbiano bisogno di perdono. Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62; Sal 22; Gv 8,1-11
28 Martedì - Signore, ascolta la mia preghiera. Gesù è segno di contraddizione che verrà riconosciuto come Figlio di Dio quando sarà innalzato sulla croce. Nm 21,4-9; Sal 101; Gv 8,21-30
29 Mercoledì - A te la lode e la gloria nei secoli. Per essere discepoli di Cristo dobbiamo rimanere nella sua Parola, per fare la volontà di Dio. Dn 3,14-20.46-50.91-92.95; Cant. Dn 3,52-56; Gv 8,31-42
30 Giovedì * 8° di Santa Rita - Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. Tra il Padre e il Figlio vi è una comunione piena verso cui tende la storia della salvezza. Gen 17,3-9; Sal 104; Gv 8,51-59
31 Venerdì - Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore. Gesù chiama Dio «Padre mio», provocando la reazione violenta degli avversari. Ger 20,10-13; Sal 17; Gv 10,31-42.
01 Sabato - Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge. Lo stesso segno suscita fede in qualcuno e rifiuto in altri: Dio non costringe mai nessuno a credere. Ez 37,21-28; Cant. Ger 31,10-12b.13; Gv 11,45-56
domenica 2 aprile - Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme
SABATO 1 APRILE
ORE 18,00: PIO ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS
ORE 18,30: SANTA MESSA PREFESTIVA
DOMENICA 2 APRILE
ORE 11,30: BENEDIZIONE DEGLI ULIVI - SANTA MESSA CON LETTURA DELLA PASSIONE DEL SIGNORE SECONDO MATTEO
ORE 18,00: SECONDI VESPRI DELLA DOMENICA DELLE PALME - BENEDIZIONE CON LA RELIQUIA DELLA S. CROCE
ORE 18,30: SANTA MESSA VESPERTINA
Calendario dei 15 Giovedì 2023
Marzo 2023
Giorno 02 4° giovedì
Giorno 09 5° giovedì
Giorno 16 6° giovedì
Giorno 23 7° giovedì
Giorno 30 8° giovedì
Leggi tuttoIl Crocifisso venerato in Santa Rita
"Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che prostrato alla tua santissima Presenza ti prego con il fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non offenderti più, mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa”.
8 § 1 E' concessa l'indulgenza plenaria ai fedeli che, in qualsivoglia Venerdì del tempo di Quaresima, avranno recitato piamente dopo la comunione e davanti all'immagine di Gesù Crocifisso, la preghiera En ego, o bone et dulcissime Iesu... "
Il Bambinello di Praga venerato in Santa Rita: “Più voi mi onorerete, più io vi favorirò”
I
Il Gesù Bambino che celebriamo a Betlemme nel Natale è raffigurato, secondo una antichissima tradizione cristiana, in una culla a forma di tomba, poiché ci ricorda che Incarnazione vuol dire già Redenzione pasquale. Il Bambinello che contempliamo già coronato di gloria esprime il mistero di amore della Incarnazione che la Pasqua ha manifestato in pienezza e che l'Ascensione ha ricapitolato totalmente in Cristo.
Domenica 13 Maggio 2018 nella Solennità dell’Ascensione del Signore, è stato perpetuamente esposto sull’altare dei Santi Agostino e Monica, il simulacro di Gesù Bambino di Praga, dono di una famiglia alla nostra chiesa di Santa Rita. Celebreremo così ogni anno, nella Solennità dell’Ascensione, la Festa del Santo Bambino di Praga.
Preghiera a Gesù Bambino di Praga Venerato nella chiesa di Santa Rita alle Vergini
O amatissimo Gesù, irradiazione della gloria del Padre, Tu sei stato indicato ai Pastori nella mangiatoia del presepe, manifestato ai Magi per la luce di una stella, proclamato Figlio amato al battesimo nel Giordano. Tu che hai cambiato l’acqua in vino anticipando l’ora della tua gloria e hai moltiplicato i pani per saziare la fame di ogni vivente, manifestati ancora a noi nella potente fragilità di un Bambino e ascolta, o Buono, la nostra preghiera.
A noi, devoti di santa Rita, che nel gelo dell’inverno di tanti cuori, vogliamo far fiorire le rose delle tue grazie, non far mancare la tua amorosa benedizione; e, se contempliamo quale tua corona le spine del dolore che ti infliggiamo per i nostri peccati, donaci di vedere trasformate come diadema della Tua gloria le nostre vite convertite dall’amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
STORIA E SPIRITUALITA’ DEL SANTO BAMBINO DI PRAGA
http://www.karmel.at/prag-jesu/italiano/ita/jezuit.htm
Invocazione a San Michele Arcangelo
Il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della Santa Messa, Leone XIII udì una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva: "Posso distruggere la tua Chiesa: per far questo ho bisogno di più tempo e di più potere" Il Papa udì anche una voce più aggraziata che domandava: "Quanto tempo? Quanto potere?" La voce gutturale rispose: "Dai settantacinque ai cento anni e un più grande potere su coloro che si consegnano al mio servizio"; la voce gentile replicò: "Hai il tempo..." Profondamente turbato, Leone XIII dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della Santa Messa.
La preghiera è la seguente:
“Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen”.
Traduzione: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.
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CHIESA DI SANTA RITA DA CASCIA ALLE VERGINI
Causale:
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