Settimana 28 maggio - 3 giugno 2023
L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. Alleluia.
OGGI È RIVELATO A TUTTI I POPOLI IL MISTERO NASCOSTO NEI SECOLI
Il dono di Pentecoste dello Spirito Santo viene offerto alla Chiesa nel giorno , cinquanta giorni dopo la Pasqua. È il dono che porta a compimento l’opera di salvezza realizzata da Gesù e presentato nelle letture della Messa della Vigilia come “soffio”, “acqua”, “luce”, “vita”. Lo Spirito Santo guida tutti noi a scoprire la dimensione profonda della nostra esistenza, che è “la vita nello spirito”. Una vita arricchita dai diversi carismi o doni dello Spirito. Una vita sorretta dalla grazia del perdono e dal linguaggio dell’amore, che fa della Chiesa un solo corpo e dell’umanità una sola famiglia. Lo Spirito Santo ci rivela il mistero nascosto nel cuore di Dio
Calendario liturgico
29 Lunedì * B.V. Maria Madre della Chiesa (memoria). Di te si dicono cose gloriose, città di Dio! Maria, accogliendo il discepolo dal Figlio in croce, diviene Madre della Chiesa. Gen 3,9-15.20 opp. At 1,12-14; Sal 86; Gv 19,25-34.
30 Martedì - A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio. Lasciare tutto per seguire Cristo significa accogliere con fiducia una ricchezza nuova, che verrà certamente donata. Sir 35,1-15; Sal 49; Mc 10,28-31.
31 Mercoledì * Visitazione della B.V. Maria (festa). Grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. Maria corre da Elisabetta, spinta dall’amore che è in lei: Cristo che vuole raggiungere tutti. Sof 3,14-17 opp. Rm 12,9-16b; Cant. Is 12,2-6; Lc 1,39-56.
01 Giovedì * S. Giustino (memoria). Dalla parola del Signore furono fatti i cieli. Il grido del cieco Bartimèo, ripetuto due volte, ci insegna che pregare è invocare la misericordia di Dio. Sir 42,15-26 (NV); Sal 32; Mc 10,46-52.
02 Venerdì - Il Signore ama il suo popolo. Il fico sterile è simile a coloro che, rifiutando Gesù, non sanno produrre il frutto atteso della fede. Sir 44,1.9-13; Sal 149; Mc 11,11-25. Primo venerdì del mese.
03 Sabato * Ss. Carlo Lwanga e c. (memoria). I precetti del Signore fanno gioire il cuore. Il Signore non si attarda a cercare di convincere chi non vuole davvero ascoltare. Sir 51,17-27 (NV); Sal 18; Mc 11,27-33.
29 Maggio: Beata Vergine Maria Madre della Chiesa
Lunedì della settimana dopo Pentecoste
La Congregazione per il Culto, in concomitanza con il 160.mo anniversario della prima apparizione della Vergine a Lourdes (1858), ha disposto l’iscrizione della memoria della “Beata Vergine Maria Madre della Chiesa ” nel Calendario Romano generale: così tutta la Chiesa, di rito romano e ambrosiano, celebra la memoria di Maria Madre della Chiesa il lunedì dopo Pentecoste.
Il titolo di Madre della Chiesa è presente già da sant’Agostino e nel corso dei secoli fino al Concilio Vaticano II, ma si ritiene che questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei pastori, nei religiosi e nei fedeli e potrà aiutare a ricordare che la vita cristiana per crescere deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo, alla Vergine sofferente, Madre del Redentore e dei redenti.
31 maggio : VISITAZIONE DELLA B.V. MARIA
Per quanto il mistero celebrato in questa festa, che risulta dall’evangelo secondo Luca (1, 36-59), sia uno dei quadri fondamentali del polittico dei vangeli dell’Infanzia di Gesù, in realtà questa festa ha trovato una memoria liturgica distinta – oltre alla celebrazione nei giorni della novena di Natale (21 dicembre) – in tempi recenti. Venne inizialmente introdotta solo nel calendario dei Francescani che nel 1263 ne fissarono la celebrazione al 2 luglio, giorno successivo all’ottava della nascita di Giovanni Battista. Tale data riprendeva una festa della tradizione della Chiesa di Bisanzio.
Tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV la festa venne estesa al calendario universale della Chiesa latina, con l’esplicita intenzione di invocare per intercessione di Maria santissima la cessazione del Grande Scisma.
La riforma liturgica del Vaticano II l’ha collocata alla fine del mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla devozione mariana. Nell’incontro tra Maria di Nazaret e l’anziana cugina si celebra un mirabile intreccio di misteri: – la fede della Vergine che, annunziata dall’Arcangelo Gabriele e adombrata dallo Spirito, si mette in viaggio mossa al tempo stesso dal desiderio di vedere il segno annunziato (Lc 1,36-37) e di venire in aiuto, con misericordia piena di sollecitudine, all’anziana parente; – l’incontro silenzioso tra l’antica e la nuova alleanza, nel movimento di visita del nascituro Figlio dell’Altissimo al suo Precursore: la gioia che scaturisce da questo incontro è segno della gioia messianica annunciata dai profeti; – la nascita della nuova liturgia della Chiesa, in Spirito e verità, nel canto di Maria che, con parole tratte dalle antiche preghiere del suo popolo, esalta la grandezza di Dio e giubila per la grazia di cui si sente singolarmente il grembo fecondo.
Nel canto del “magnificat” Maria è come il simbolo vivente del piccolo resto fedele del popolo amato, “serva” e punto terminale dell’attesa, umile grembo della nuova umanità. Nella Visitazione la Chiesa riconosce così la viva immagine del proprio mistero di Comunità dei redenti, colmata dallo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste e resa per tutta l’umanità serva della gioia fatta carne in Gesù.
Il Crocifisso venerato in Santa Rita
"Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che prostrato alla tua santissima Presenza ti prego con il fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non offenderti più, mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Te, o mio Gesù, il santo profeta Davide: “Hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa”.
8 § 1 E' concessa l'indulgenza plenaria ai fedeli che, in qualsivoglia Venerdì del tempo di Quaresima, avranno recitato piamente dopo la comunione e davanti all'immagine di Gesù Crocifisso, la preghiera En ego, o bone et dulcissime Iesu... "
Il Bambinello di Praga venerato in Santa Rita: “Più voi mi onorerete, più io vi favorirò”
I
Il Gesù Bambino che celebriamo a Betlemme nel Natale è raffigurato, secondo una antichissima tradizione cristiana, in una culla a forma di tomba, poiché ci ricorda che Incarnazione vuol dire già Redenzione pasquale. Il Bambinello che contempliamo già coronato di gloria esprime il mistero di amore della Incarnazione che la Pasqua ha manifestato in pienezza e che l'Ascensione ha ricapitolato totalmente in Cristo.
Domenica 13 Maggio 2018 nella Solennità dell’Ascensione del Signore, è stato perpetuamente esposto sull’altare dei Santi Agostino e Monica, il simulacro di Gesù Bambino di Praga, dono di una famiglia alla nostra chiesa di Santa Rita. Celebreremo così ogni anno, nella Solennità dell’Ascensione, la Festa del Santo Bambino di Praga.
Preghiera a Gesù Bambino di Praga Venerato nella chiesa di Santa Rita alle Vergini
O amatissimo Gesù, irradiazione della gloria del Padre, Tu sei stato indicato ai Pastori nella mangiatoia del presepe, manifestato ai Magi per la luce di una stella, proclamato Figlio amato al battesimo nel Giordano. Tu che hai cambiato l’acqua in vino anticipando l’ora della tua gloria e hai moltiplicato i pani per saziare la fame di ogni vivente, manifestati ancora a noi nella potente fragilità di un Bambino e ascolta, o Buono, la nostra preghiera.
A noi, devoti di santa Rita, che nel gelo dell’inverno di tanti cuori, vogliamo far fiorire le rose delle tue grazie, non far mancare la tua amorosa benedizione; e, se contempliamo quale tua corona le spine del dolore che ti infliggiamo per i nostri peccati, donaci di vedere trasformate come diadema della Tua gloria le nostre vite convertite dall’amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
STORIA E SPIRITUALITA’ DEL SANTO BAMBINO DI PRAGA
http://www.karmel.at/prag-jesu/italiano/ita/jezuit.htm
Invocazione a San Michele Arcangelo
Il 13 ottobre 1884, al termine della celebrazione della Santa Messa, Leone XIII udì una voce dal timbro gutturale e profondo che diceva: "Posso distruggere la tua Chiesa: per far questo ho bisogno di più tempo e di più potere" Il Papa udì anche una voce più aggraziata che domandava: "Quanto tempo? Quanto potere?" La voce gutturale rispose: "Dai settantacinque ai cento anni e un più grande potere su coloro che si consegnano al mio servizio"; la voce gentile replicò: "Hai il tempo..." Profondamente turbato, Leone XIII dispose che una speciale preghiera, da lui stesso composta, venisse recitata al termine della Santa Messa.
La preghiera è la seguente:
“Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude. Amen”.
Traduzione: “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.