Il Crocifisso venerato in Santa Rita

La devozione riparatrice dei "PRIME CINQUE SABATI DEL MESE"
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Iniziamo con questa domenica un nuovo cammino, un’occasione rinnovata per approfondire sempre di più, nella contemplazione e nella preghiera, il mistero di Dio, rivelato pienamente a noi in Gesù Cristo. Ogni anno liturgico è come una scala a chiocciola: è vero che, saliti di un gradino, sembra di essere al punto di prima, ma è anche vero che si è più in alto. Così è del mistero di Dio celebrato di anno in anno: è vero che si ripete sempre, ma è altrettanto vero che ogni occasione è propizia per salire di un gradino nella conoscenza di lui, del suo amore, della sua opera di salvezza. Il Signore ritorna a offrirci la sua volontà di salvezza, noi la invochiamo ed egli volentieri si rivela a noi (I Lettura), visitando la nostra esistenza e proteggendola con l’abbraccio della sua misericordia (Salmo responsoriale), perché noi possiamo rendergli grazie di essere stati arricchiti della sua presenza e della sua grazia sovrabbondante (II Lettura). Ciò può realizzarsi solo in uno splendido connubio fra l’azione dello Spirito in noi e la nostra retta volontà di attendere la manifestazione della sua Provvidenza, vegliando con speranza in ogni momento (Vangelo). 04 Lunedì - Andiamo con gioia incontro al Signore. Gesù non aveva trovato nessuno in Israele con una fede grande come quella del centurione. Il popolo di Dio si costruisce sulla fede. Is 2,1-5; Sal 121; Mt 8,5-11. SETTIMANA LITURGICA CALENDARIO MENSILE ↓ ↓ ↓Una rinnovata occasione…
Calendario liturgico
05 Martedì - Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace. Gesù rende lode al Padre per aver rivelato le sue cose ai piccoli. Chiediamo al Signore occhi limpidi per poter contemplare le sue meraviglie. Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24.
06 Mercoledì * S. Nicola (memoria). Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. Gesù sente compassione delle folle e moltiplica pani e pesci. Egli sazia la nostra fame di amore con la Parola e l’Eucaristia. Is 25,6-10a; Sal 22; Mt 15,29-37.
07 Giovedì * S. Ambrogio (memoria). Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Gesù ci invita ad essere come il saggio che costruisce nel tempo la dimora eterna, che resiste a ogni avversità. Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27.
08 Venerdì * Immacolata Concezione B.V. Maria (solennità). Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Sull’esempio di Maria, scelta da Dio e docile alla sua volontà, rallegriamoci per la grazia che il Signore infonde nei nostri cuori. Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38.
09 Sabato - Beati coloro che aspettano il Signore. A tutti i battezzati il Signore chiede di partecipare alla missione di portare il Vangelo con la vita sino ai confini della terra. Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-38–10,1.6-8.
Ambrogio nacque a Treviri nella Gallia, con molta probabilità nel 334, da un alto funzionario dell’amministrazione imperiale. Morto il padre quando Ambrogio era ancora bambino, la madre si trasferì con i figli, il piccolo Ambrogio, Marcellina e Satiro, a Roma. Non sappiamo molto dell’infanzia e dell’adolescenza di Ambrogio. Dopo il primo corso scolastico, secondo l’uso dei tempi passò agli studi di retorica. Ebbe una formazione non solo letteraria, ma anche giuridica e musicale e nella sua famiglia ricevette una solida educazione cristiana; ma rimase catecumeno.
A 25 anni fu inviato, come prefetto del pretorio, a Sirmio in Pannonia; nel 370 circa, passò, come governatore, nella provincia della Liguria e dell’Emilia e poi a Milano. Qui esercitò la magistratura in maniera tanto “equa e paterna” da attirarsi la benevolenza di tutti. Presente nel momento in cui la popolazione era in agitazione per l’elezione del nuovo vescovo, nell’aperta contesa tra ariani e cattolici, mentre Ambrogio s’interponeva con abilità per moderare i tumulti, una voce di fanciullo esclamò: “Ambrogio vescovo! ”. La folla accolse l’indicazione di quella voce e ne fece un grido insistente. Dopo il primo smarrimento, Ambrogio si arrese alla volontà di Dio manifestata attraverso il popolo. Fu battezzato il 30 novembre 373, e il 17 dicembre consacrato vescovo.
Il fratello Satiro lasciò Roma e la sua carriera di alto funzionario statale per venirgli in aiuto nell’amministrazione della diocesi e nella fabbrica delle chiese. Satiro morì pochi anni dopo, nel 378, e Ambrogio ne fece l’elogio funebre in due omelie, che sono un documento di amore fraterno e di speranza cristiana.
A Milano Ambrogio fu molto amato e apprezzato, per la ricchezza umana della sua persona e per la sua evangelica coerenza: egli infatti cedette i suoi beni alla Chiesa, riservandone solo l’usufrutto alla sorella monaca Marcellina, mentre egli visse in semplicità e sobrietà, cercando di aiutare tutti coloro che bussavano alla sua porta. Svolse un’attività pastorale intensissima, senza trascurare la frequentazione assidua della Scrittura. Ne sono testimonianza i numerosi scritti che ci ha lasciato, commenti esegetici, opere morali e ascetiche, elaborazioni dogmatiche e inni.
Con gli imperatori seppe tenere un atteggiamento mite e forte a un tempo, ottenendo il loro appoggio per porre fine alla questione ariana. Con i vescovi convocati al Concilio di Aquileia infatti, nel settembre 381, riuscì a chiudere la lunga stagione delle controversie che avevano diviso i cristiani.
Ambrogio morì a 57 anni d’età (23 d’episcopato) il 4 aprile, all’alba del sabato santo.
Nel tempo di Avvento, questa solennità trova la sua collocazione naturale, congiungendo la celebrazione del Signore che viene con la contemplazione di Colei che fu fin dal suo concepimento pura attesa di lui. La Chiesa, con la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, l’8 dicembre del 1854, volle solennemente coronare una lunghissima tradizione di devozione e di fede. Già i Padri della Chiesa d’Oriente avevano esaltato la Madre di Dio come “giglio purissimo, germe non-avvelenato, immacolata, più splendida del sole ”.